Come organizzare il tavolo della natura
L'esperienza di Francesca Traverso
Non soddisfatta sentii il bisogno di consultarmi.
Prisca mi propose di non desistere e di continuare l’esperienza organizzando in classe un "tavolo della natura".
Si trattava di predisporre in classe uno spazio dedicato alla raccolta e all’osservazione di elementi della natura dove i bambini potevano “agire” liberamente. Era uno spazio fisico e mentale, che avrebbe fatto da “incubatrice” all’interesse, prima di accedere alle lezioni di botanica con il materiale scientifico.
Il tavolo della natura non era una novità, infatti era stato già sperimentato con successo in altre scuole Montessori. In particolare Lina Valdroni, nelle sue classi di una primaria Montessori a Roma, ha sviluppato un progetto molto interessante sulla base di una traccia di lavoro presente in alcune lezioni di Mario Montessori.
Il “nostro” tavolo della natura
Ho proposto ai bambini di allestire insieme un tavolo per poter meglio conservare e osservare le cose che appartengono alla natura: dovevamo trovare il posto, darci delle regole. Non avevo ancora finito di parlare che già l’entusiasmo era scoppiato. Molti bambini cercavano con lo sguardo un posto adatto, alcuni si alzavano e misuravano lo spazio con il proprio corpo calcolando l’ingombro, altri aspettavano…
Non fu presa alcuna decisione, ma arrivammo ad elencare alcune caratteristiche: doveva essere grande, luminoso, vicino alla finestra e si doveva poter guardare il cielo e il giardino, “perché fuori c’è la natura”.
Alla fine fu spostato un tavolo vicino alla finestra e deciso che quello sarebbe diventato il nostro tavolo della natura. Di lato fu sistemato un piccolo scaffale per avere più spazio dove poggiare strumenti e materiali.
A questo punto, chiesi ai bambini se potevano indicarmi quali, secondo loro, fossero le cose che appartengono alla natura. Ascoltavo i bambini che elencavano inaspettatamente vari elementi della natura, come le piante, i fiori, le radici, il muschio. Altri continuarono: i sassi, le montagne, le rocce, la sabbia… Con solennità un bambino aggiunse: i minerali! Timidamente una bambina piccolina disse: anche gli uccelli fanno parte della natura! I gatti, i cavalli e uno per tagliar corto concluse: ”tutti gli animali”!
Con molta sorpresa mi rendevo conto che sapevano molto di più di quello che pensavo e che finora avevo avuto una visione troppo schematica di ciò che poteva essere “fare botanica” in classe.
L'organizzazione del tavolo
Gli strumenti
Certo, per osservare bene tutto ciò che sarebbe arrivato sul tavolo, avevamo bisogno di alcuni strumenti, come ad esempio la lente d’ingrandimento, ma i bambini non mi diedero il tempo di continuare e nominarono: una pinzetta, una pila per meglio illuminare, un pennello per pulire dalla terra, una forbice per tagliare e qualche vassoio per appoggiare.
Ci organizzammo e poco tempo dopo, sullo scaffale c’erano già tutti questi oggetti disposti in ordine dentro a dei contenitori.
Arrivò, tra gli strumenti, anche il contagocce che, da poco, avevo inserito tra gli esercizi di vita pratica. Era stato sistemato sullo scaffale da un bambino di 4 anni che aveva ancora qualche difficoltà nel coordinare il movimento delle dita a “pinzetta”, e, forse per questo, riteneva il contagocce uno strumento importante.
Lo spazio dedicato agli strumenti, sistemato sul secondo ripiano dello scaffale è in continua evoluzione. C’è sempre un posticino libero per aggiungere “qualcosa in più che ci potrà servire”.
La lavagna
Arrivò una bella lavagna nera. Dissi che era più comodo per tutti scrivere ciò che avremmo osservato e in bella calligrafia scrissi sulla lavagna: la lavagna racconta. Stabilimmo anche il posto dove mettere i gessi e il cancellino.
Il quaderno del tavolo della natura
Organizzammo anche un semplice quaderno ad anelli: da un lato le osservazioni, dall’altro le foto o i disegni. Tutto ciò che poteva arrivare sarebbe stato documentato. Man mano si sarebbe sviluppato un vero e proprio libro delle osservazioni sulla natura: il nostro quaderno del tavolo della natura.
La biblioteca
A completamento dell’angolo della natura, decidemmo di organizzare una biblioteca “specializzata”; così fu sistemata una piccola mensola a due piani appesa al muro, per le riviste e i libri.
E’ importante che il tavolo della natura “cresca” gradualmente sulla spinta dell’interesse dei bambini che devono percepire l’organizzazione come una “conquista” fortemente legata alle necessità che man mano si manifestano.
Comunque per l’insegnante è utile prevedere che, nella sua forma completa, l’angolo della botanica sarà articolato in parti che devono risultare, visivamente, ben distinte.
Quindi 6 spazi così articolati:
. l’area di lavoro sul tavolo deve rimanere non ingombra di oggetti per permettere le attività per due bambini.
. lo spazio dedicato alla esposizione degli oggetti della natura. Nel nostro caso abbiamo utilizzato la parte verso il muro del tavolo, il davanzale e il ripiano superiore dello scaffale che si affianca al tavolo.
. gli strumenti sono collocati, generalmente, in modo molto ordinato, su uno dei ripiani dello scaffale su vassoi o scatoline
. lo scaffale ospita anche le “attività” (vedi prossima “puntata”) che si sviluppano in relazione al materiale portato dai bambini e ai “discorsi” che spontaneamente nascono.
. Il materiale scientifico ha nello scaffale uno spazio dedicato.
. È preferibile ci sia anche una biblioteca dedicata, anche se non sempre è possibile sistemarla vicino al tavolo.