Corsivo o stampatello?
Questa domanda, inevitabilmente, viene posta in tutti gli incontri che trattano della scrittura con il metodo Montessori. La questione è posta indifferentemente da un genitore o una insegnante, ma non c’è occasione in cui questo dubbio non sia posto.
Quindi, dare ai bambini le lettere smerigliate in corsivo oppure in stampatello maiuscolo?
Io puntualmente rispondo raccontando la mia esperienza.
Non conosco nessuna scuola che, dopo aver fatto l’esperienza con il corsivo, non abbia rinunciato allo stampatello!
Sarò più chiara. Molte scuole partono inserendo le lettere stampate. Fanno questo in quanto lo stampatello sembra più facile oppure per adeguarsi a quanto sarà proposto nei primi tempi nella scuola Primaria. Poi, quando sperimentano il corsivo finiscono poi sempre per sceglierlo.
Per quale motivo?
Il motivo è molto semplice: si accorgono che i bambini, quando arrivavano a conoscere le lettere in corsivo, non mostrano poi nessuna difficoltà a riconoscere le lettere, anche se queste sono scritte in stampatello.
Alcune insegnanti adottato piccole strategie, come scrivere parole con la doppia grafia, ma poi si accorgono che non serve, che è lavoro inutile.
I bambini dimostrano di non avere difficoltà nel passaggio tra una grafia e l’altra, ma di essere in grado, una volta conosciuta bene la lettera nella forma corsiva e nel suono, di riconoscerla sia in corsivo che stampatello. Come del resto non mostrano difficoltà a leggere lo stampatello minuscolo con cui sono scritti quasi tutti i libri per l’infanzia.
Perché, dunque, fare la scelta del corsivo?
E’ semplice, perché quando il bambino tocca le lettere corsive di fatto sta preparando la scrittura, (in quanto memorizza muscolarmente la forma della lettera che sta toccando) e matura, contemporaneamente e gradualmente, la propria competenza per la lettura (perché vede la lettera, la riconosce e l’associa al suono).
Quindi, il bambino che tocca le lettere smerigliate corsive sta “lavorando” contemporaneamente sia per la lettura che per la scrittura.
E non vi sembra uno spreco non permettere questo?
Invece, il bambino che tocca le lettere smerigliate in stampatello maiuscolo dovrà, in un secondo tempo, sforzare la mano per acquisire un segno tondeggiante, mentre avrebbe la possibilità di preparare la sua manina ad una bella grafia mentre tocca le lettere e … senza neanche accorgersene.
“Toccare le lettere e insieme guardarle, fissa più presto la loro immagine, pel concorso di più sensi. In seguito si separano i due fatti: guardare (lettura); toccare (scrittura). Secondo i tipi individuali alcuni (bambini) impareranno prima a leggere, altri a scrivere”.
Il brano è tratto da La Scoperta del bambino (SB, p. 217) Maria Montessori presenta suo metodo per la scrittura e la lettura. Nella stessa pagina si domanda come una idea così semplice, ma efficace, non fosse stata subito accolta dalla scuola del tempo, che aveva continuato a separare i due insegnamenti: guardare per memorizzare la forma delle lettere e tracciare noiosissimi esercizi di grafia per imparare a scrivere.
E noi?