Presentazione della nomenclatura classica
Quali materiali sono necessari per la presentazione di una nomenclatura classica?
Servono le 2 cartelline, “muta” e “parlata” e un tappeto possibilmente piuttosto lungo. Alcune insegnanti utilizzano anche un panchetto su cui poggiare le cartelline con le nomenclature; altre preferiscono poggiarle direttamente sul tappeto.
Come abbiamo visto, le nomenclature sono impostate per permettere l’appaiamento di figure uguali e l’associazione del nome alle immagini. Ma questo è solo ciò che appare superficialmente, in quanto l’attività con le nomenclature “mette in atto” una importante attività nascosta: la capacità di organizzazione spaziale.
Infatti, sistemare una lunga serie di figure su un tappeto steso a terra e appaiarle tra di loro, senza che si “scombinino” quelle già sistemate, non è una impresa facile per un bambino di circa 3-4 anni.
Dove è meglio fare l’attività delle nomenclature? E’ preferibile invitare il bambino a “lavorare” su un tappeto steso per terra, piuttosto che su un tavolo, proprio per permettergli di sviluppare a pieno gli stimoli insiti nell’esercizio.
Vi potete domandare: perché non facilitare il bambino, visto che sul tavolo la sistemazione delle figure è più controllabile? La risposta è semplice: il valore dell’attività con le nomenclature non consiste solo nella conoscenza di nomi nuovi o in un lavoro di appaiamento. Come è stato già detto, in questo lavoro è insita un’attività di ordine spaziale che, proprio nella facilitazione, andrebbe persa.
Nel mostrare come è opportuno organizzare l’attività, l’insegnante deve tenere conto di questa difficoltà, all’apparenza poco evidente.
Come?
Inserendo nella sua presentazione delle indicazioni di ordine spaziale attraverso dei punti di attenzione.
Se non siete montessoriani vi domanderete cosa sono i punti di attenzione. Lo dice la parola: sono piccole “precisioni” che l’adulto mette nei suoi gesti per fermare l’attenzione del bambino e per scandire i vari passaggi che costituiscono la sequenza dei movimenti.
La presentazione per punti di attenzione.
Negli album, che le allieve realizzano in occasione dei corsi di formazione Montessori, talora le presentazioni sono generalmente molto generiche, altre volte riportano ogni esercizio in modo dettagliato, indicando tutti i passaggi.
Qui abbiamo fatto una scelta intermedia: indicheremo solo, in ordine cronologico, i punti di attenzione accompagnati da brevi spiegazioni lasciando intuire i passaggi che li collegano.
Le due cartelline sono messe sul tappeto, una sopra l’altra, in basso a destra:
si vuole indicare un preciso posto di “rifornimento” da cui andare a prendere una sola immagine per volta. Generalmente si inizia dalle immagini senza scritta ponendo la cartellina parlata sotto quella muta per evitare confusione.
“Fai attenzione: la figura deve guardare verso di te”:
questa indicazione dell’insegnante permette di orientare, nel trasporto, tutte immagini nello stesso verso.
La prima figura e’ posta in alto a sinistra del tappeto:
permette il rinforzo dell’orientamento spaziale della scrittura.
La seconda figura “subito accostata” sotto la prima senza lasciare spazio:
un piccolo segreto che consente, alla fine, una composizione sul tappeto ben ordinata, con grande soddisfazione del bambino; così continuano a essere poste le successive figure fino alla sistemazione in verticale di tutte le figure “mute”;
La cartellina muta è ormai vuota e viene posta sotto l’altra:
permette di dare una preziosa indicazione di ordine.
La figura “parlata” è tenuta possibilmente con due mani, mentre si cerca con lo sguardo quella uguale:
un piccolo aiuto per mantenere stabile l’orientamento dell’immagine tenuta in mano.
Trovata l’uguale, la figura “parlata” cala lentamente sopra l’altra, esattamente sopra:
facilita il controllo visivo, il movimento fino delle mani e incanala l’attenzione.
Ora la figura “parlata” scivola lentamente verso destra fino ad essere ben appaiata alla corrispondente “muta”:
questo movimento permette di sistemare, senza difficoltà, le due figure ben appaiate l’una accanto all’altra.
In ultimo anche i cartellini hanno il loro posto preciso:
il bambino sceglie se abbinare i biglietti alla figura, oppure lasciarli dentro la cartellina. Chi sa leggere appaia facilmente, chi ancora non legge riconosce la forma della parola. Diventa quindi un evidente esercizio di pre-lettura.
La nomenclatura è terminata, ora è stesa ordinatamente sul tappeto (grazie a quei piccoli accorgimenti) e sembra quasi incredibile che lo possa aver fatto un piccolo di 3 anni!
Possono sembrare attenzioni eccessive, ma c’è un detto: provare per credere. Fate anche voi una prova e vi renderete conto che sono gesti che fermano l’attenzione, rallentano il ritmo, aiutano la concentrazione!
Il riordino
Il materiale viene tutto riposto in senso inverso.
Considerazioni
E’ importante tenere conto che quando il bambino inizia a svolgere l'attività non può cogliere subito l'intera sequenza, come inizialmente non può cogliere interamente, ad es. una sequenza complessa come quella del lavare i panni.
Inizialmente i bambini potranno trovare piccole o grandi difficoltà. L’insegnante montessoriana non “corregge” mentre il bambino sta agendo, ma può dare piccoli suggerimenti, rivolti sempre a “mostrare” una azione e non a “descriverla” con la voce.
Infatti qualunque “correzione” ha in sé il messaggio negativo: “stai sbagliando, ti dico io come bisogna fare!” E questo messaggio non deve assolutamente passare.
Il bambino ha diritto di procedere, attraverso l’esercizio, per tentativi ed errori. La presentazione indica una strada che può essere percorsa dal bambino, ma con modi e tempi propri.