Perché "bambino maestro"?
Il bambino maestro: un accostamento provocatorio e rivoluzionario, soprattutto quando la Montessori ebbe il coraggio di lanciarlo.
Ma come, proprio il bambino, che nel nostro comune sentire deve tutto imparare dalla vita, viene elevato a “maestro”, qualcuno da cui “noi” adulti possiamo apprendere!
Riconoscendo al bambino la funzione di maestro, Maria Montessori vuole indicare qualcosa di molto semplice. Il bambino è “maestro” di se stesso, perché deve “approfittare” di ciò che la natura ha predisposto per la sua crescita, fisica e psichica. In questo, diviene anche nostro “maestro”, perché ci offre la possibilità, osservando il suo comportamento, di scoprire le “leggi” alle quali, se non ostacolato, sta rispondendo.
“Maestro” vuole sottolineare che il bambino, fin dalla nascita, segue delle direttive biologiche, delle “leggi di sviluppo” (MP ‘21, p. 4) che ne guidano la crescita secondo un piano individuale, che può realizzarsi solo se le condizioni esterne sono positive.
Cosa può fare l’adulto?
Può facilitare, con sempre maggiore consapevolezza, il lavoro interno di adattamento psichico che si compie nel bambino (MP ‘21, p. 3), offrirgli stimoli opportuni, accompagnarlo e sostenerlo in un processo che è, il più delle volte, poco visibile dall’esterno.
Solo questo può fare l’adulto? Non è poco.
Può e deve impegnarsi ad osservare i bisogni del bambino, ad interpretarli e rispettarli finché percepisce sia giusto farlo procedendo per tentativi e mettendo sempre in gioco la propria voglia di sperimentarsi.
Ancora l’adulto, genitore o insegnante, può farsi guidare, attraverso l’osservazione, dalla personale risposta che il bambino sviluppa interagendo con l’ambiente. Certo, è più facile e anche più rassicurante farsi guidare da indicazioni o direttive preconfezionate, che sono però esterne alla relazione con il bambino e ai suoi personali bisogni.
Vedere il bambino, ciascun bambino, come un “maestro”, ci permette di riconoscere l’energia naturale che è in lui e, cosa non da poco, ci permette anche di “crescere” insieme a lui.
LE PAROLE DI MARIA MONTESSORIIn tutto il mondo, sembra esserci un maestro vigile che sa ottenere gli stessi risultati da ogni bambino, in qualunque paese si trovi (MB, p. 4).
E ancora: Il bambino … guidato da un maestro interiore, lavora infaticabilmente in gioia e felicità, secondo un preciso programma (MB, p. 7).
Noi, insegnanti, possiamo solo aiutare l’opera compiuta come i servitori aiutano il padrone. Diventeremmo allora testimoni dello sviluppo dell’animo … (MB, p. 7).
L’autorità dei genitori non si fonda su una autorità a se stante, ma sull’aiuto che danno ai figli (MB, p. 15).