Divezzamento e autonomia
I genitori mi chiedono spesso informazioni e consigli sul divezzamento.
E’ un tema così importante che MontessoriInPratica vuole aprire questa rubrica parlando proprio del divezzamento naturale.
Il divezzamento è un passaggio “obbligato” nello sviluppo del bambino che, dalla prima alimentazione ad esclusiva base di latte, passa alla scoperta di nuovi alimenti, e quindi di nuovi sapori e consistenze. E’ una necessità fisica, ma allo stesso tempo l’opportunità per porre le basi di un rapporto con la madre più autonomo e articolato.
Nel divezzamento è il “tempo” l’elemento più prezioso: occorre procedere per gradi e sopratutto lentamente. Al bambino occorre tempo per imparare a posizionare diversamente la bocca per assumere un cibo di consistenza diversa dal latte; deve scoprire come assaporarlo, masticarlo e deglutirlo; tutto il suo organismo deve abituarsi ad una digestione che ora ha ritmi molto diversi. Gli viene richiesta anche una posizione nuova: dalle braccia e dal contatto con il corpo della madre allo stare seduto. Infine, ora guarda il cibo e impara ad utilizzare quello strano attrezzo che è il cucchiaino.
Sono cambiamenti in cui, aspetti fisici e psichici, interagiscono strettamente tra di loro, tutti finalizzati a sviluppare una naturale spinta all’autonomia.
Dal divezzamento inizia la strada verso lo sviluppo della propria indipendenza e proprio per questo motivo è molto importante curarne le prime fasi, soprattutto quelle che possono aiutare l’accettazione al cambiamento.
Spesso questo passaggio può essere motivo di ansia e di difficoltà per i genitori, in quanto può coincidere con la ripresa del lavoro e il conseguente inserimento al nido, o comunque, con la presenza di nuove figure di riferimento.
Alcune mamme, anche senza rendersene conto, possono non essere ancora pronte emotivamente all’avvio di un rapporto più autonomo nell’alimentazione.
Il cambiamento è molto importante anche per loro: fino a quel momento sono state l’unica fonte di nutrimento e adesso devono mediare tra il cibo esterno e il loro piccolo.
Possono sentirsi sorprese e preoccupate alle prime, ed inevitabili, reazioni di stupore o di rifiuto del bambino. Ma tutto si può risolvere con un sorriso e con un incoraggiamento, evitando così un circuito di ansia difficile da gestire.