I materiali Montessori: cosa hanno di speciale?
Materiale di sviluppo, mezzo di sviluppo, materiale strutturato, materiale scientifico sono tutti sinonimi con cui viene indicato il materiale Montessori.
Personalmente preferisco, e soprattutto uso, il termine materiale di sviluppo, proprio perché ne sottolinea in maniera esplicita il ruolo di aiuto alla crescita.
Il materiale è scientifico in quanto la sua progettazione si fonda su un attento studio delle caratteristiche dell’infanzia ed è strutturato perché ogni oggetto è realizzato per rispondere ad una precisa finalità.
Invece, ci sembra riduttivo chiamarlo materiale didattico, cioè finalizzato ad insegnare qualcosa attraverso il suo uso: è molto di più.
Svolge una funzione che agisce in modo più profondo: attiva e interessa il processo di autoeducazione, la via più naturale ed efficace che accompagna ciascun bambino nel suo percorso di crescita e di apprendimento (vedi FAQ: Perché bambino maestro?).
Come può il materiale innescare un processo così importante?
Efficace è l’analisi proposta dal pedagogista Mauro Laeng: il bambino è alla ricerca delle strutture d’ordine della realtà e trova nel materiale Montessori risposte adeguate che indirizzano e facilitano questa sua esigenza.
Il bambino cresce non solo assimilando i contenuti dell’esperienza, ma anche e soprattutto cercando di dare ordine a tali contenuti. Egli cerca di dare unità e coerenza al mondo interiore di pensieri e sentimenti che si va organizzando.
(M. Laeng, Proposta di un manifesto per una pedagogia strutturalistica neomontessoriana, 1997, ONM, p.7)
Faccio subito un esempio. Un bambino, anche piccolo, ha vissuto continuamente, con gli occhi e con le mani, esperienze in relazione alle tre coordinate spaziali che determinano il volume degli oggetti: altezza, larghezza, profondità.
Bene, alcuni materiali sono dedicati specificatamente ad isolare questi concetti essendone la rappresentazione materializzata. Attraverso l’interazione con questi oggetti il bambino ha la possibilità di riorganizzare e sistematizzare la sua esperienza rispetto alle dimensioni.
Potremmo dire che il materiale funziona un po’ come una calamita che attrae l’energia positiva del bambino e diventa quindi un’occasione per attivare e sviluppare un processo di conoscenza che rimane nascosto ai nostri occhi:
un lavoro interiore che, proprio per questo, è soprattutto suo.
Anche per questo gli effetti dell’uso del materiale Montessori sono per lo più difficili da verificare sull’immediato.
Anche se, quasi da subito, ci colpisce la particolare intensità della concentrazione e la serietà con cui, anche i più piccoli, interagiscono con il materiale e i loro continui e costanti progressi sulla via dell’autonomia e della sicurezza.
Certo, nel materiale è presente anche un preciso scopo didattico, che chiamerei esterno.
Ancora un esempio: alcuni materiali servono per la conoscenza del sistema decimale e nel loro uso il bambino può assorbire con chiarezza e senza fatica le regole del sistema di numerazione. Ma questo è solo lo scopo esterno!
Il cubo che rappresenta il 1.000, costruito realmente con mille perle dorate, non è un semplice ausilio didattico e non deve essere utilizzato dall’adulto come tale, ma è una straordinaria occasione per aiutare il lento passaggio dall’intuizione all’astrazione attraverso una serie di operazioni, inizialmente molto fisiche, di manipolazione e confronto, poi sempre più astratte, di visualizzazione, simbolizzazione e concettualizzazione.
Il cubo di 1.000 perle - dorate per sottolinearne la preziosità –può essere smontato e rimontato in tutte le sue componenti numeriche: può diventare una lunghissima fila di perle, si può scoprire che ognuna di queste ha un suo preciso nome, si può affettare in tanti quadrati di 100 perle, e ancora …
Questo materiale attiva nel bambino un processo di scoperta che porta ad assimilare la logica della numerazione, a toccare il fascino dei numeri, il loro straordinario e preciso potere; nello stesso tempo, grazie anche alla libera scelta, diventa occasione per una crescita personale che deriva dalla sfida affrontata e vinta.
Nei materiali Montessori, il fatto che il primo obiettivo non sia uno specifico apprendimento nulla toglie al raggiungimento della conoscenza (nel nostro caso del sistema decimale), anzi, il piacere del fare, oltre a far crescere l’autostima, guiderà il bambino ad una padronanza non superficiale delle regole della numerazione.
NOTE
In Incastri solidi: un materiale di sviluppo e in I materiali Montessori: principali caratteristiche puoi trovare un approfondimento sul tema che è stato trattato in questa FAQ attraverso l’analisi di uno dei primi materiali che si offrono ai bambini.
È importante sottolineare come per cogliere pienamente il significato del materiale Montessori sia necessario ricollegarlo ai tre capisaldi del pensiero montessoriano: bambino - ambiente - insegnante.
Alla fine della FAQ sento l’esigenza di chiedere scusa: credo di aver vinto tutti i record di lunghezza di una FAQ, ma questo è per me il massimo della sintesi possibile su questo argomento!
Photo credit: http://www.lisheenmontessori.com/products.php?category=4
Puoi trovare altre informazioni sui materiali Montessori in:
- MATERIALI MONTESSORI - Le caratteristiche
- ancora in MATERIALI MONTESSORI - Incastri solidi: un materiale di sviluppo
- ancora in MATERIALI MONTERRORI - L'elenco dei materiali Montessori
LE PAROLE DI MARIA MONTESSORILo sviluppo psichico si organizza con l’aiuto di stimoli esterni, che devono essere sperimentalmente determinati (AE, p. 63).
Il segreto del libero sviluppo nel bambino sta dunque tutto nell’organizzare per lui i mezzi necessari alla sua nutrizione interna: mezzi corrispondenti ad un impulso primitivo del bambino, paragonabile a quello che rende il neonato capace di succhiare il latte alla mammella, la quale nella sua forma esterna e nella sostanza elaborata, corrisponde perfettamente ai bisogni del bambino (AE, p. 64).
Bisogna dunque che l’ambiente contenga i mezzi per l’autoeducazione. Questi mezzi non possono essere “presi a caso”; essi rappresentano il risultato di uno studio sperimentale (…) Occorrono molti anni di prova, prima di esporre dei mezzi che siano realmente necessari allo sviluppo psichico (AE, p. 65).